Flat Tax incrementale 2023: cosa c’è da sapere

Flat Tax incrementale: cosa c'è da sapere | Alias Digital

La Legge di Bilancio per il 2023, approvata dal Consiglio dei ministri il 21 novembre 2022, ha ottenuto l’approvazione definitiva del Senato il 29 dicembre 2022. Tra le principali disposizioni previste dalla manovra c’è anche l’applicazione della Flat Tax al 15% per autonomi e partite IVA con ricavi fino a 85.000 euro mentre, per i lavoratori autonomi (quindi le partite IVA che non rientrano nel regime forfettario), una Flat Tax incrementale al 15% con una franchigia del 5% e fino a 40.000 euro di maggiore reddito nel periodo 2020-2022.

Flat Tax incrementale: cos’è e come funziona

La Flat Tax incrementale è un sistema di tassazione che combina il concetto di Flat Tax (il sistema di tassazione caratterizzato dall’applicazione di un’aliquota unica, ovvero un tasso fisso, indipendentemente dal livello di reddito) con un meccanismo progressivo. In altre parole, si applica un’aliquota unica sui redditi, ma aumenta progressivamente in base all’aumento del reddito. In sostanza, l’aliquota unica fissa viene incrementata in base a una certa soglia di reddito. Quindi, un’aliquota del 15% potrebbe essere applicata fino a una certa soglia di reddito, per poi aumentare al 20% per i redditi superiori a quella soglia.

Questo sistema di tassazione unisce i vantaggi della Flat Tax (semplicità e riduzione dell’evasione fiscale) con quelli della tassazione progressiva (giustizia fiscale e redistribuzione del reddito). Il vantaggio principale di questo sistema è che permette di tassare in modo più equo i redditi più elevati senza creare un sistema troppo complesso. Inoltre, in alcuni casi, può anche aiutare a incoraggiare l’incremento dei redditi, poiché l’aliquota fissa potrebbe essere più bassa rispetto al sistema progressivo tradizionale.

Tuttavia, questo sistema non è privo di limitazioni, perché potrebbe creare una maggiore pressione fiscale sui redditi intermedi rispetto a un sistema progressivo tradizionale e potrebbe anche essere meno efficace nella redistribuzione del reddito, rispetto ad un sistema progressivo con aliquote più elevate per i redditi più consistenti.

In quali casi non è possibile accedere alla Flat Tax incrementale?

Non si ha accesso alla Flat Tax incrementale quando l’aumento del reddito 2023 rispetto al reddito più alto percepito negli anni 2020, 2021 e 2022 è inferiore al 5% del reddito più alto percepito nei tre anni precedenti. Per quanto riguarda le società di persone (ovvero ditte individuali, SNC, SAS) non c’è la certezza che siano incluse tra i destinatari dell’agevolazione. L’Agenzia delle Entrate, in questo senso, dovrà fare chiarezza.

Altro caso non considerato dalla legge di Bilancio 2023 è quello delle partite IVA che sono state aperte recentemente e che, quindi, non hanno a disposizione il triennio precedente per il confronto. Ulteriore aspetto sul quale si attendono dettagli e chiarimenti da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Legge di Bilancio 2023: la novità per i forfettari

Sono diverse le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2023 e, per i forfettari, quella più importante riguarda l’innalzamento da 65.000 a 85.000 della soglia di ricavi e compensi, applicando un’imposta forfettaria al 15%, che va a sostituire l’imposta al 5% per le nuove attività per 5 anni. Una novità che si va a sommare con le precedenti, introdotte dalla legge di delega fiscale del 2014 e dalla legge di stabilità 2015, che già prevedevano l’introduzione di regimi semplificati per i contribuenti minimi e il pagamento forfettario di un’unica imposta in sostituzione di quelle dovute.

Un’altra novità riguarda chi supererà il limite di 85.000 e di 100.000 euro di compensi o ricavi: chi supererà questa nuova soglia 2023 degli 85.000 euro, restando però sotto i 100.000 euro, uscirà dal regime forfettario l’anno successivo, mentre chi supererà la soglia dei 100.000 euro uscirà immediatamente dal regime forfettario, senza aspettare l’anno fiscale seguente.

Flat Tax e fatturazione elettronica per chi opera in regime forfettario: cosa c’è da sapere

La fattura elettronica per i forfettari è obbligatoria per:

  • i soggetti che, a partire dal 1° luglio 2022, hanno percepito ricavi nell’anno precedente superiori a 25.000 euro;
  • tutti gli altri soggetti, a partire da gennaio 2024.

Farsi trovare pronti a questo cambiamento è fondamentale, pertanto è importante scegliere un software semplice, che dia la possibilità di personalizzare le proprie fatture e che abbia un costo contenuto, come Kubik, il software in Cloud per la fatturazione elettronica di Alias Digital.

Trasmissione delle spese sanitarie: un’importante novità per il 2023

Una novità riguarda anche la comunicazione delle spese sanitarie al sistema “Tessera Sanitaria”: dal 1° gennaio 2023 le spese sanitarie del mese in corso si sarebbero dovute comunicare al sistema “Tessera Sanitaria” entro la fine del mese successivo. Tale termine, invece, è stato prorogato e la trasmissione delle spese sanitarie al sistema “Tessera Sanitaria” nel 2023 può ancora essere effettuata semestralmente, come già previsto nel 2022.

Questa funzionalità all’interno delle soluzioni software dedicate alla fatturazione elettronica può agevolare medici e operatori sanitari, dato che l’obbligo di trasmissione semestrale delle spese sanitarie già esiste: un motivo in più per utilizzare fin da subito la fatturazione elettronica e abbandonare il sistema cartaceo, che dal 2024, obbligatoriamente, non potrà più essere utilizzato.

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