Cosa dice la normativa sullo scontrino elettronico

Scontrino elettronico: cosa dice la normativa | Alias Digital

Lo scontrino elettronico è un obbligo che riguarda quasi tutti gli esercenti. Introdotto nel 2019 è stato inserito in modo graduale nella routine degli operatori economici fino a rendere oggi obbligatoria la trasmissione e la memorizzazione telematica dei corrispettivi. In questo articolo di Alias Digital analizzeremo nel dettaglio cosa prevede la normativa sugli scontrini elettronici, come funziona, quali sono i soggetti economici che devono emetterlo e le sanzioni previste per chi non rispetta la legge. 

Cos’è lo scontrino elettronico

Lo scontrino elettronico rappresenta l’obbligo di memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi. La sua introduzione è principalmente legata alla necessità di ridurre i casi di evasione fiscale e la sua applicazione è prevista per tutte le Partite IVA che operano con attività di commercio al minuto

Per emettere lo scontrino elettronico i commercianti al minuto possono seguire due strade: fornirsi di un registratore di cassa telematico oppure appoggiarsi all’Agenzia delle Entrate, che offre una sua procedura di invio dati. Vi è da ricordare però che questa seconda opzione è possibile solo per chi registra un numero limitato di operazioni su scala quotidiana.  

Come funziona lo scontrino elettronico  

Le attività che operano nel commercio al minuto hanno quindi l’obbligo di inviare i dati dello scontrino elettronico in modo automatico all’Agenzia delle Entrate. Questa operazione deve essere effettuata quotidianamente attraverso specifici registratori di cassa telematici. Si tratta di dispositivi che hanno il compito di memorizzare e trasmettere i corrispettivi giornalieri e sono obbligatori dal 1° ottobre 2021 (l’obbligo di dotazione era stato fissato in un primo momento al 1° gennaio 2021, poi prorogato prima al 1° aprile 2021 e infine al 1° ottobre 2021). 

Scontrino elettronico e scontrino cartaceo

Visto l’obbligatorietà di dotarsi di un registratore di cassa telematico di fatto l’emissione dello scontrino elettronico sostituisce in modo completo lo scontrino cartaceo. I vantaggi di questa variazione sono principalmente due: la comunicazione immediata con il fisco e il miglioramento delle procedure d’acquisto, che diventano più snelle e digitalizzate.  

All’interno dello scontrino elettronico devono essere presenti i dati che già erano obbligatori nello scontrino cartaceo, vale a dire: data e ora di emissione, numero progressivo, ragione sociale dell’emittente, numero di P. IVA, ubicazione dell’esercizio, descrizione dei beni ceduti e dei servizi resi, corrispettivo complessivo e corrispettivo pagato. 

I soggetti obbligati all’emissione di scontrino elettronico

Chi è obbligato a emettere lo scontrino elettronico? Secondo l’articolo 22 del DPR IVA l’obbligo riguarda tutti gli artigiani e i commercianti che, nella loro attività di impresa, effettuano vendite al minuto e devono presentare i corrispettivi a fine giornata.  

In ogni caso la normativa prevede l’esonero dall’obbligo di emissione dello scontrino digitale per le attività che sono esterne al perimetro di certificazione dei corrispettivi. Nello specifico ci si riferisce ad attività come tabaccai, tassisti, giornalai e attività marginali (in questa categoria rientrano coloro che registrano compensi non superiori all’1% del volume d’affari del periodo d’imposta precedente).  

Da segnalare invece che per i benzinai è stato disposto un inserimento graduale dello scontrino elettronico, variabile a seconda dei milioni di litri venduti nel periodo d’imposta precedente.  

Le sanzioni 

Le sanzioni previste per il non rispetto dell’obbligo di scontrino elettronico sono disciplinate dall’art. 1 della Legge di Bilancio 2021 (commi 1109-1115). Ecco le principali:  

  • Mancata, tardiva, incompleta o errata memorizzazione o trasmissione dei dati: sanzione del 90% dell’imposta; 
  • Violazione formale (che non incide sulla corretta liquidazione del tributo): sanzione di 100 euro; 
  • Violazione ripetuta per 4 volte in 5 anni: sospensione della licenza da tre giorni a un mese oppure sospensione da uno a sei mesi per violazioni relative a corrispettivi superiori a 50.000 euro; 
  • Mancato o irregolare funzionamento del registratore di cassa telematico: sanzione del 90 per cento dell’imposta;  
  • Mancata manutenzione del registratore o omessa verifica periodica: sanzione da 250 a 2.500 euro; 
  • Omessa installazione del registratore: sanzione da 1.000 a 4.000 euro.  

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